Assolutamente sì, da oltre vent’anni anni non si hanno notizie di infezioni trasmesse tramite trasfusione.
A garantire la sicurezza ci sono la compilazione del questionario anamnestico e il colloquio con il medico selezionatore, che hanno anche la funzione di individuare soggetti che hanno avuto comportamenti a rischio, e le analisi post donazione, senza i cui risultati la sacca non può essere utilizzata. Dal 2005 i donatori sono periodici e non occasionali, quindi sempre sotto controllo. Inoltre, la tracciabilità dell’intero processo che va dalla selezione del donatore alla trasfusione del paziente, rende sicuro il sangue trasfuso.